FEGATO:di volume normale,a margini regolare;la struttura è omogenea e normodensa,senza immagini di lesioni di tipo sostitutivo a focolaio.
VASI INTRAEPATICI:vasi portali-vene sovraepatiche normali e normocinetici
VIE BILIARI INTRAEPATICHE E COLEDOCO:di calibro regolare
COLECISTI:di volume normale normoconformata a pareti sottili e regolari,senza calcoli
PANCREAS:di volume normale la struttura è omogenea e normodensa,non è dilatato il dotto di wirsung
MILZA:di volume normale a struttura omogenea e normodensa non sono dilatate le radici della vena slenica
RENI:in sede di normale morfologia a contorni regolari di volume contenuto nei parametri fisiologici,è conservata in entrambi,una buona differenziazione pielo-parenchimale con indice cortico-pielico nei limiti,non sono dilatate le prime grosse vie di deflusso,in esse non si osservano calcoli
VESCICA:a pareti regolari senza immagini di processi infiltranti e/o vegetanti.
prostata nei limiti e normostrutturata
martedì 22 aprile 2008
venerdì 18 aprile 2008
RX ESOFAGO STOMACO E DUODENO CON DOPPIO CONTRASTO
Il giorno 16/04/2008 mi sono sottoposto al seguente esame dopo quasi 9 mesi
dal secondo intervento.I risultati sono i seguenti:
Stomaco di normale morfologia,a pareti elastiche ed estensibili.
Impronta estrinseca sulla grande curva : si consiglia ecografia dell'addome
superiore.
Peristalsi presente piloro pervio : vuotamento regolare.
Regolare disegno delle pliche mucose.
Bulbo duodenale bene iniettato senza immagini da nicchia.
Angolo del treitz di normale ampiezza.
Non si osservano immagini riferibili a reflusso gastro-esofageo.
Ora devo prenotare l'ecografia dell'addome superiore .
Ciao
dal secondo intervento.I risultati sono i seguenti:
Stomaco di normale morfologia,a pareti elastiche ed estensibili.
Impronta estrinseca sulla grande curva : si consiglia ecografia dell'addome
superiore.
Peristalsi presente piloro pervio : vuotamento regolare.
Regolare disegno delle pliche mucose.
Bulbo duodenale bene iniettato senza immagini da nicchia.
Angolo del treitz di normale ampiezza.
Non si osservano immagini riferibili a reflusso gastro-esofageo.
Ora devo prenotare l'ecografia dell'addome superiore .
Ciao
mercoledì 9 aprile 2008
Migliore il controllo della sintomatologia da GERD dopo intervento chirurgico
Il grado di soddisfazione dei pazienti affetti da malattia da reflusso gastroesofageo (GERD, gastroesophageal reflux disease) sarebbe significativamente maggiore successivamente a un intervento chirurgico per via laparoscopica, rispetto a quello in corso di terapia con inibitori della pompa protonica (IPP).
Il Dott. Michael Anvari e coll. (McMaster University di Hamilton, Ontario, Canada) hanno randomizzato 104 pazienti affetti da GERD (età media 42 anni) a un intervento di fundoplicatio secondo Nissen per via laparoscopica o a un trattamento ottimale con IPP. I ricercatori, nel corso della Digestive Disease Week 2006, hanno riferito di aver ottenuto risultati nettamente migliori nei pazienti del primo gruppo.
I criteri di arruolamento allo studio prevedevano la presenza di GERD da almeno 2 anni, il trattamento con IPP per almeno un anno con un soddisfacente controllo della sintomatologia (definito da un punteggio <18>4% off-therapy.
Prima della randomizzazione i pazienti avevano sospeso l’assunzione di tutti i farmaci. Il punteggio iniziale al Global Rating Scale (GRS) era approssimativamente di 82, quello al GERD score attorno a 30 e la percentuale di reflusso nelle 24 ore del 10% circa, per tutti i pazienti che avevano sospeso la terapia.
Nel corso del follow-up si sono persi 6 pazienti. A distanza di un anno, i soggetti in terapia ottimale con IPP avevano un punteggio medio di 73,3 al GRS score, un GERD score di 12,82 e un reflusso gastrico del 5,44%. I valori corrispondenti nei pazienti sottoposti a intervento erano 90,2, 8,46 e 1,50%.
Il Dott. Anvari ha riconosciuto che i dati riferiti dai pazienti rappresentano un’informazione soggettiva, ma ha detto di “dubitare che un effetto placebo possa durare diversi anni”. Ha inoltre affermato che la procedura chirurgica possiede una scarsa morbilità, ma che necessita di una “curva di apprendimento”. Nel suo Centro, tuttavia, “il buon successo della metodica sta diventando sempre meno operatore-dipendente”.
Quattordici dei pazienti sottoposti a intervento sono andati incontro a recidiva, agevolmente controllata riprendendo il trattamento farmacologico con IPP."Sono dati provvisori, lo studio è ancora in corso" ha infine ricordato alla platea il Dott. Anvari. "ed è troppo presto per trarre conclusioni a lungo termine relative a un approccio terapeutico piuttosto che all’altro".
Il Dott. Michael Anvari e coll. (McMaster University di Hamilton, Ontario, Canada) hanno randomizzato 104 pazienti affetti da GERD (età media 42 anni) a un intervento di fundoplicatio secondo Nissen per via laparoscopica o a un trattamento ottimale con IPP. I ricercatori, nel corso della Digestive Disease Week 2006, hanno riferito di aver ottenuto risultati nettamente migliori nei pazienti del primo gruppo.
I criteri di arruolamento allo studio prevedevano la presenza di GERD da almeno 2 anni, il trattamento con IPP per almeno un anno con un soddisfacente controllo della sintomatologia (definito da un punteggio <18>4% off-therapy.
Prima della randomizzazione i pazienti avevano sospeso l’assunzione di tutti i farmaci. Il punteggio iniziale al Global Rating Scale (GRS) era approssimativamente di 82, quello al GERD score attorno a 30 e la percentuale di reflusso nelle 24 ore del 10% circa, per tutti i pazienti che avevano sospeso la terapia.
Nel corso del follow-up si sono persi 6 pazienti. A distanza di un anno, i soggetti in terapia ottimale con IPP avevano un punteggio medio di 73,3 al GRS score, un GERD score di 12,82 e un reflusso gastrico del 5,44%. I valori corrispondenti nei pazienti sottoposti a intervento erano 90,2, 8,46 e 1,50%.
Il Dott. Anvari ha riconosciuto che i dati riferiti dai pazienti rappresentano un’informazione soggettiva, ma ha detto di “dubitare che un effetto placebo possa durare diversi anni”. Ha inoltre affermato che la procedura chirurgica possiede una scarsa morbilità, ma che necessita di una “curva di apprendimento”. Nel suo Centro, tuttavia, “il buon successo della metodica sta diventando sempre meno operatore-dipendente”.
Quattordici dei pazienti sottoposti a intervento sono andati incontro a recidiva, agevolmente controllata riprendendo il trattamento farmacologico con IPP."Sono dati provvisori, lo studio è ancora in corso" ha infine ricordato alla platea il Dott. Anvari. "ed è troppo presto per trarre conclusioni a lungo termine relative a un approccio terapeutico piuttosto che all’altro".
sabato 5 aprile 2008
Perchè non si fanno dei seminari informativi sull'ernia iatale?
Ciao a tutti.
Il giorno 31 03 2008 partecipai a napoli ad un'seminario informativo sui problemi
dell'obesità e di conseguenza sulla comparsa dell'ernia iatale..
Dopo quasi un'ora e mezza di discussioni sull'obesità e di un solo secondo sull'ernia iatale
mi alzai dalla sedia e disse ai vari medici che erano nella sala,il perchè non si parlava
di una malattia che ormai colpisce un numero sempre più crescente di persone.
Io infatti dissi a loro che mi avevano riferito che durante il seminario si sarebbe
parlato anche di questa patologia.
La risposta fù la seguente:
Seminari informativi sull'ernia iatale non si sono mai svolti perchè non è una malattia mortale,
poi l'ernia iatale la si può tenere sotto controllo con i medicinali di ultima generazione,
in casi rari si può optare per l'intervento chirurgico,che per tutti i chirurghi che lo fanno
è un'operazione DEFINITIVA.
Io dissi a loro che se l'operazione fosse definitiva io non starei a questo seminario.
Detto questo me ne andai.
Non si da importanza a questa patologia.
Questo è il problema.
Cosa si deve fare (intendo medicine o operazione) questo tutti lo sappiamo,
ma capire qualcosa in più anche su cosa mangiare ,se si può fare attività sportiva, eccc
comunque è una cosa in più per noi.
Io non mi arrendo perchè i dolori li porto sempre con me.
Il giorno 31 03 2008 partecipai a napoli ad un'seminario informativo sui problemi
dell'obesità e di conseguenza sulla comparsa dell'ernia iatale..
Dopo quasi un'ora e mezza di discussioni sull'obesità e di un solo secondo sull'ernia iatale
mi alzai dalla sedia e disse ai vari medici che erano nella sala,il perchè non si parlava
di una malattia che ormai colpisce un numero sempre più crescente di persone.
Io infatti dissi a loro che mi avevano riferito che durante il seminario si sarebbe
parlato anche di questa patologia.
La risposta fù la seguente:
Seminari informativi sull'ernia iatale non si sono mai svolti perchè non è una malattia mortale,
poi l'ernia iatale la si può tenere sotto controllo con i medicinali di ultima generazione,
in casi rari si può optare per l'intervento chirurgico,che per tutti i chirurghi che lo fanno
è un'operazione DEFINITIVA.
Io dissi a loro che se l'operazione fosse definitiva io non starei a questo seminario.
Detto questo me ne andai.
Non si da importanza a questa patologia.
Questo è il problema.
Cosa si deve fare (intendo medicine o operazione) questo tutti lo sappiamo,
ma capire qualcosa in più anche su cosa mangiare ,se si può fare attività sportiva, eccc
comunque è una cosa in più per noi.
Io non mi arrendo perchè i dolori li porto sempre con me.
Iscriviti a:
Post (Atom)