giovedì 1 maggio 2008

LA TECNOLOGIA è IMPORTANTE.MA SE TI ALLONTANI DALLA STORIA PERSONALE DI UN PAZIENTE,NON SEI PIU' UN MEDICO

Anne dodge aveva perso il conto dei dottori che l'avevano visitata,almeno 30 negli ultimi 15 anni.

Da 10,anni,dopo i pasti,si sentiva come se ci fosse qualcuno che le afferrava lo stomaco da dentro e glielo torceva.

La nausea e il dolore erano cosi intensi che le capitava anche di vomitare.

Il medico di famiglia l'aveva visitata e prescritto degli antiacidi,ma i sintomi persistevano.

Anne perse l'appetito e per mangiare doveva costringersi,poi si sentiva male e finiva in bagno a rigurgitare tutto.

Il medico di famiglia cominciò allora a farsi un'idea di quale potesse essere il problema,ma per esserne sicuro la mandò da uno specialista in psichiatria.

Ed ecco la diagnosi:anoressia nervosa con bulimia.

Nel corso degli anni,aveva cambiato diversi medici ed era stata visitata da parecchi specialisti:endocrinologi,ortopedici,ematologi,infettivologi,e naturalmente psichiatri e psicologi.

Ma la sua salute continuava a peggiorare.

Il numero dei globuli rossi e delle piastrine era sceso a livelli veramente preoccupanti.

La biopsia effettuata su un campione di midollo osseo mostrava che le cellule in fase di sviluppo erano in numero esiguo.

I due ematologi che avevano consultato attribuirono la carenza di globuli rossi alle sue deficienze alimentari.Anne soffriva inoltre di una grave osteoporosi.

Un endocrinologo le disse che aveva le ossa di un ottantenne,e questo a causa della carenza di vitamina d e di calcio.

Un ortopedico le diagnosticò la microfrattura del metatarso del piede.Ci furono segnali allarmanti anche da parte del sistema immunitario,aveva contratto una serie di infezioni,tra cui la meningite.

Per ristabilire un buon equilibrio il medico le aveva ordinato di consumare 3 mila calorie al giorno,soprattutto sotto forma di carboidrati facilmente digeribili,come la pasta o i cereali.

Ma più mangiava ,peggio si sentiva,ultimamente soffriva anche di crampi intestinali e diarrea.

Il dottore le disse che aveva sviluppato la sindrome dell'intestino irritabile,una malattia associata allo stress,era arrivata a pesare 37 chili.

Anche quando lei giurava di assumere le famose 3 mila calorie,ilmedico e il suo psichiatra ritenevano la perdita di peso un chiaro segno del fattore che Anne mentiva.

Dopo molti anni;un giorno Anne si fece visitare da un'altro medico,il dottor MYRON FALCHUK,un gastroenterologo.

Falchuk si era gia procurato la sua cartella clinica e aveva parlato con il medico di base,e aveva colto nel tono del collega il messaggio implicito che a lui toccasse semplicemente visitare l' addome di Anne e confermare la diagnosi e terapia.

E invece questo fu proprio ciò che non fece.Al contrario, cominciò,a farle domande,ascoltarla e osservarla,e infine a considerare il suo caso in maniera differente.Così facendo le salvo la vita.Per 15 anni,infatti,un aspetto chiave della sua malattia era stato trascurato da tutti.

Il dottor Falchuk fece accomodare Anne nel suo studio prendendola sotto braccio e scortandola con dolcezza fino alla sedia.

Anne guardò la pila di fascicoli alta più o meno 15 cm sulla scrivania del medico.

Ero lo stesso dossier che aveva visto dal suo endocrinologo,ematologo,psichiatra e dal dietologo.

Poi il dottor Falchuk spinse via la pila di fascicoli per liberare la scrivania;per prima cosa mi racconti perchè è venuta qui oggi.

Anne si sentì confusa,significava che Falchuk non aveva parlato con il suo medico di base e non aveva letto il dossier?

Soffro di bulimia e di anoressia nervosa disse in tono sommesso,e ora ho contratto la sindrome dell'intestino irritabile.

Vorrei che fosse lei stessa a raccontarmi la sua storia con parole sue.

Così Anne cominciò dall'inizio alla fine.

Poi il dottor Falchuk la accompagnò lungo il corridoio verso la sala visite.

Questa volta però fu tutto diverso.

Il dottor Falchuk le osservò con attenzione la pelle e poi le ispezionò le linee della mano.

Anne era perplessa, ma non gliene chiese il motivo.E non gli chiese neanche come mai avesse passato tutto quel tempo a guardarle la bocca con una lampadina tascabile.

Il dottor Falchuk le propose di fare della nuove analisi del sangue e un'endoscopia.

Anne non ne poteva più di visite ed esami e cominciò a chiedersi se non fosse un altro esame inutile fatto tanto per farloo,peggio ancora,per spillarle altri soldi.

Stava per rifiutare,ma poi Falchuk le ripetè che il suo malessere poteva davvero avere tutt'altre cause,visto che nel corso di tutti questi anni i miglioramenti sono stati davvere scarsi.

Quando incontrai per la prima volta Anne dodge,un mese dopo quel primo appuntamento con il dottor falchuk,mi disse che per lei quello era stato il più bel regalo di natale di sempre.

Aveva preso quasi 5 chili

La nausea intensa,i conati di vomito,i crampi allo stomaco e la diarrea che avevano accompagnato ormai colazione,pranzo e cena,erano ormai solo un ricordo.

Le analisi del sangue e l'endoscopia avevano dimostato che soffriva di (celiachia) una malattia autoimmune,una sorta di allergia al glutine una delle componenti essenziali del grano e dei cereali.

Falchuk si era subito reso conto di quali emozioni avrebbero potuto impedire ad Anne di raccontare la propria storia;e l'aveva messa a suo agio partecipando emotivamente al racconto.

Inoltre,aveva aggirato l'ansia e la reticenza facendole capire che la stava ascoltando con attenzione e che voleva saperne di più.

Anne mi aveva raccontato di ingerire 3 mila calorie al giorno,e io mi ero chiesto:devo crederle? E se si,come mai non ha ripreso peso?

Anche se era una semplice possibilità andava comunque portata fino alle sue conseguenze logiche.

Tutti le avevano attribuito una qualche nevrosi.Eppure avevo come la sensazione che il quadro non fosse convincente.

Falchuk quasi si alzò in piedi mentre mi mostava l'endoscopia del colon spastico di Anne.

Ero elettrizzato dalla scoperta,mi disse.

Stava sperimantando il sottile piacere che provocano gli investigatori quando vengono a capo di un giallo:l'orgoglio legittimo di chi ha scoperto il colpevole.

Ma,oltre la soddisfazione e il piacere intellettuale,in lui c'era anche la gioia di aver salvato una vita.

(Tratto da una storia vera)

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